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Trabucco cragger mt 2,70 gr 20-60

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RAPTURE CANNA DA PESCA CRAGGER

Cosa è il TROUT AREA? Quali sono le differenze tra trout area e normale spinning alla trota?

Il trout area nasce come pesca commerciale in Giappone, alternativa divertente ad altre tecniche.

La necessità di collocare molti pescatori a spinning in spazi ristretti e la necessità di avere sempre una base costante di trote negli specchi d’acqua, per assicurare catture continue ha fatto si che questa disciplina si sia sviluppata con aspetti propri.

1) canne da spinning corte, soprattutto a 2 pezzi comprese tra 5,6” e 6’6” (canne corte favoriscono la mobilità con molti pescatori ravvicinati e la precisione di lancio sulla corta distanza) (In specchi d’acqua grandi e senza limite di misura della lunghezza della canna, pescatori dotati di canne più lunghe avrebbero sempre il sopravvento in gara, soprattutto in assenza di vento, quando le trote tendono a spostarsi verso il centro del lago)

2) la taglia delle trote immesse è di piccole dimensioni (fronteggiare trote di taglia con una canna ultra light, si può fare, ma questo farebbe perdere al pescatore del tempo prezioso)

3) è obbligatorio l’uso di esche dure (hardbaits e metal baits quali minnow, crank, lipless e spoon) dotati esclusivamente di amo singolo per il successivo rilascio del pescato. (Sono presenti sul mercato anche appositi slamatori ricurvi). Il peso delle esche oscilla di solito tra 1gr  e 5gr, le misure più popolari sono 2,5 3  3,5  4,5 gr (coprono agevolmente la maggior parte delle situazioni). Di solito con vento forte e all’inizio delle competizioni si utilizzano ondulanti più pesanti, più in sintonia con l’aggressività delle stesse, salvo poi scendere gradualmente di peso e misura, in modo proporzionale all’apatia dei salmonidi.

L’azione di pesca:

a) si lancia in maniera decisa ma non troppo violenta, soprattutto se si possiede un attrezzo (parliamo della canna da pesca, ovviamente) di fattura non eccelsa, poichè questo, soprattutto se costruito con innesto di tipologia classica a baionetta, (parte superiore della canna che si inspessisce in prossimità dell’innesto fino a diventare più grande della sezione inferiore)  e realizzato con una tipologia di grafite di modulo non troppo elevato o con troppa resina di compattazione, tenderà inevitabilmente ad oscillare eccessivamente nella fase del lancio. Il risultato negativo sarà una riduzione della distanza e della precisione, con anelli che oscillando freneranno in modo nefasto il filo in uscita dal mulinello.

b) al momento della tocca, non si agisce immediatamente ferrando, si abbassa la canna leggermente, assecondando la mangiata (la trota sta prendendo in bocca l’ondulante, ma è di piccola taglia, e va ”aiutata”) quindi dopo questa operazione si ferra. La ferrata non deve essere violenta, ma progressiva. (si rischia di togliere l’ondulante o il minnow dall’apparato boccale delle trote)

La preparazione di una gara ed i materiali più utilizzati.

Questo stile di pesca, nato in Giappone, sta diventando sempre più popolare in Italia.

I fili più utilizzati sono di solito trecciato (con spezzone di fluorocarbon), nylon diretto (non superiore a 4lb,ovvero 0,16mm) e trecciato diretto (in questo caso di colore di solito verde chiaro o bianco). Tra i più popolari senza dubbio Sufix Nanobraid (0,06 0,08) e Berkley Nanofil (trecciato ibrido)  in alcuni casi si può arrivare a diametri di 0,04 (quando c’è bisogno di raggiungere distanze estreme con ondulanti di peso inferiore ai 2 gr) o 0,10 (in presenza di trote di taglia più elevata, o comunque particolarmente aggressive.

Serie di canne telescopiche costruite per soddisfare le esigenze di un ingombro ridotto, senza rinunciare ad un attrezzo caratterizzato da ottima azione. Le Cragger, costruite in carbonio S.H.R, presentano un’azione di punta progressiva e un perfetto bilanciamento. Manico in sughero ed anelli a V completano questa serie di canne estremamente pratiche e versatili

 

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